5G “Il Caso Svezia”: Diritto alla salute e tutela dei consumatori
Quanto realmente sappiamo sul 5G?
Il 5G rappresenta la quinta generazione della tecnologia. È stato progettato per incrementare la velocità, ridurre la latenza e migliorare la flessibilità dei servizi wireless.
La tecnologia 5G deve migliorare la connettività nelle zone rurali sotto servite e nelle città in cui la domanda può superare le capacità odierne della tecnologia 4G.
Questa nuova tecnologia introdurrà avanzamenti all'interno dell'architettura di rete.
Perché allora da alcuni è fortemente criticata?
Nel settore sanitario la tecnologia 5G e la connettività Wi-Fi 6 consentiranno ai pazienti di essere monitorati tramite dispositivi collegati che forniscono costantemente dati relativi a indicatori di salute fondamentali, quali, ad esempio, il battito cardiaco e la pressione del sangue.
Nonostante il diffondersi di false notizie per un ipotetico, e quanto mai potenziale, legame tra il Covid19 - ed il suo pandemico diffondersi - il Ministero della Salute tranquillizza affermando che: "Non ci sono evidenze scientifiche che indichino una correlazione tra epidemia da nuovo coronavirus e rete 5G. Ad oggi, e dopo molte ricerche effettuate, nessun effetto negativo sulla salute è stato collegato in modo causale all'esposizione alle tecnologie wireless"
Cosa è accaduto in Svezia?
Semplicemente, al gigante cinese delle telecomunicazioni è stato vietata la vendita dei suoi prodotti 5G nel Paese nordico.
Huawei contesta il divieto a suo carico, sostenendo che "manca di base giuridica, viola i diritti umani fondamentali, viola i principi giuridici fondamentali dell'Unione europea e non è corretto nella sostanza".
Con il supporto della polizia di sicurezza Säpo, l'autorità ha deciso che Huawei rappresentava un pericolo per la sicurezza poiché, secondo la tesi, la società potrebbe essere utilizzata dalle autorità cinesi per lo spionaggio delle reti di telecomunicazioni svedesi, imponendo la loro rimozione entro gennaio 2025.
Che ci piaccia o no, si tratta comunque di una "rivoluzione", e tutti
siamo consapevoli che le rivoluzioni, comportano grandi impatti ed enormi progressi.
Un'impatto negativo che poteva essere limitato, circoscritto o annullato. Cosa che non è avvenuta. Ma prima era diverso. Prima l'Umanità non aveva mai raggiunto il livello di conoscenze che abbiamo oggi nè, tantomeno, possedeva gli strumenti ed i mezzi che oggi siamo in grado di dispiegare per assicurare il benessere, la prosperità e la felicità delle persone in tutto il pianeta, affrontando in modo efficace, equo e sostenibile gli inevitabili cambiamenti.
Le istituzioni dell'UE discutono parecchio di 5G, ma dimenticano di
trattare di problematiche legate alla salute e di quelle, ugualmente importanti, legate alle impensabili ripercussioni che quella tecnologia avrà
sull'occupazione in tantissimi settori.
Sul fronte europeo, questi sono i principi fondamentali e le principali norme
da tenere in considerazione che, è bene ricordarlo, nella gran parte dei casi
si inquadrano comunque in un contesto normativo internazionale.
primo fratutti, ricordiamo, il cosiddetto PRINCIPIO DI PRECAUZIONE ("prevenire è
meglio che curare") - largamente disatteso nella vicenda 5G - previsto,
oltreché dal Diritto Internazionale, dall' articolo 191 del Trattato sul
Funzionamento dell'Unione Europea (TFUE).
Il suo obiettivo è quello di garantire un alto livello di protezione dell'ambiente, grazie a delle prese di posizione preventive in caso di rischio.
Avv. Francesca Polimeni