Gli adempimenti antiriciclaggio degli gli Avvocati

24.01.2025

Il riciclaggio è una fattispecie di reato e ovviamente penalmente sanzionata!

Se cercassimo sul dizionario il significato della parola "riciclare", troveremo che riciclare essenzialmente significa "lavare", "pulire" e addirittura "ripulire".

Giuridicamente parlando, l'attività di riciclaggio si concretizza nella sostituzione o nel trasferimento di denaro, beni o altre utilità che provengono da un comportamento delittuoso ovvero dal compimento di operazioni che vadano ad ostacolare l'identificazione della provenienza delittuosa.

Contrario al reato di riciclaggio ci è l'antiriciclaggio.

Per esso si intende l'azione di prevenzione e contrasto al reato di riciclaggio di beni, denaro o altre utilità provenienti da attività illecite, da effettuarsi da parte dello Stato con la collaborazione degli Avvocati nei casi previsti dalla LEGGE Antiriciclaggio.

Il D.lgs 231/2007 ha dato attuazione alla Direttiva europea 60/2005 CE sulla prevenzione dell'utilizzo di un sistema finanziario a scopo di riciclaggio dei proventi provenienti da attività terroristiche e criminose e, la Direttiva 2006/70 CE per l'attuazione.

La Direttiva UE 2015/849 ha poi integralmente sostituito il testo del D.lgs 231/2007 (non abrigandolo).

Tale direttiva ha introdotto delle importantissime novità per gli avvocati e l'antiriciclaggio:

  • Abolizione registro clienti;
  • Principio basato sul rischio di una revisione del sistema sanzionatorio;
  • Struttura adeguata alla verifica della clientela, in particolare per i soggetti diversi dalle persone fisiche.

Fatta questa breve ma doverosa premessa, gli obblighi i capo all'avvocato sono:

  • Obbligo di identificare il cliente e il cd. titolare effettivo;
  • Obbligo di conservare i dati relativi al cliente e alle operazioni effettuate;
  • Obbligo di verifica del cliente e del titolare effettivo;
  • Obbligo di astensione dall'effettuare operazioni in presenza;
  • Obbligo di segnalare all'Unità di Informazione Finanziaria, presso la Banca d'Italia, sospetti o motivi ragionevoli di attività illecite;
  • Obbligo di formazione del personale e dei collaboratori;
  • Obbligo di segnalare al Ministero dell'Economia trasferimenti di denaro contante a qualsiasi titolo pari o superiori a 30.000€;
  • Obbligo di adottare presidi e procedure per mitigare e gestire rischi di riciclo finanziario e finanziamento ad attività criminose e terroristiche;
  • Obbligo di comunicare trasferimenti (in nome e per conto del cliente) di diritti reali su beni immobili o attività economiche, gestione di denaro e strumenti finanziari e apertura e gestione di conti bancari, libretti e titoli, nonché la costituzione, gestione e amministrazione di società od enti.