Come si risolve un concorso apparente di norme?

03.09.2024

Un concorso apparente di norme si verifica nel caso in cui più norme sembrano disciplinare un medesimo fatto, ma solo una di esse si applica al caso concreto.

Il concorso apparente di norme si pone in antitesi rispetto al concorso di reati, poiché in tal caso si applicano più disposizioni normative.

Un primo criterio per dirimere un conflitto apparente di norme è il criterio di specialità, secondo cui se vi siano più norme in astratto applicabili, di cui una è norma generale ed un'altra è norma speciale, sarà quest'ultima a prevalere. La specialità della norma può essere:

per aggiunta: secondo cui la norma speciale presenta degli elementi specifici ed in aggiunta rispetto alla norma generale (per esempio: il sequestro di persona ex art. 605 c.p. ed il sequestro di persona a scopo di estorsione ex art. 630 c.p.)

per specificazione: secondo cui la norma speciale specifica ulteriormente gli elementi presenti nella norma (per esempio: il reato di violenza privata ex art. 610 c.p. ed il reato di violenza sessuale ex art. 609 bis c.p.)

Un secondo criterio utile a risolvere un concorso apparente di norme è il criterio di sussidiarietà che implica che vi siano due norme di cui una ha maggior di offesa rispetto all'altra si applica quella che prevede l'offesa maggiore. A volte nelle norme si trovano delle clausole di riserva, in tal caso la sussidiarietà delle norme è espressa (come per esempio salvo che il fatto costituisca più grave reato), altri volte la sussidiarietà andrà desunta tramite interpretazione delle norme.

Infine, il terzo criterio dirimente del concorso apparente di norme è quello della consunzione o assorbimento, tale criterio opera in riferimento ad un antefatto o un postfatto non punibile. Si tratta di reati che costituiscono la premessa o il logico sviluppo di un altro reato che assorbe il reato antecedente o susseguente (per esempio il reato di lesioni assorbe il reato di percosse, oppure il reato di omicidio assorbe il reato di lesioni aggravate).

Dott. Domenico Ruperto