Fine vita: la toscana unica regione ad approvare la legge “liberi subito”

14.02.2025

A cura di Avv. Sara Spanò

Il Consiglio regionale ha approvato la proposta di legge di iniziativa popolare sul fine vita, denominata "Procedure e tempi per l'assistenza sanitaria regionale al suicidio medicalmente assistito ai sensi e per effetto della sentenza n. 242/19 della Corte Costituzionale".

Nel 2019, infatti, l'Eccellentissima Corte Costituzionale aveva imposto al Parlamento di regolare la materia in merito al suicidio medicalmente assistito il quale unitamente al Servizio sanitario nazionale avrebbe dovuto attuare concretamente i principi fissati dalla sentenza del 2019 (c.d. sentenza Fabo/Cappato).

Nonostante la totale inerzia delle due Camere, la Regione Toscana in data 12 febbraio 2025, approvava a maggioranza la legge di iniziativa popolare promossa dall'Associazione Coscioni che aveva presentato un testo di legge in tutte le Regioni, ma, fino ad ora, mai arrivata alla sua approvazione.

Ad oggi, in Toscana è possibile smettere di soffrire ma ad alcune condizioni:

  • La patologia di cui è affetto il malato deve avere una condizione fisica irreversibile;
  • Il malato deve dipendere da trattamenti di sostegno vitale;
  • L'ammalato, inoltre, deve patire sofferenze fisiche o psicologiche definite intollerabili;
  • Il malato deve poter assumere decisioni consapevoli.

Chi vaglia le condizioni del malato? Una commissione multidisciplinare permanente di specialisti, i quali una volta ricevuta la richiesta del malato di porre fine alla sua esistenza, laddove sussistono le condizioni, procedono all'approvazione o definizione delle modalità di attuazione del suicidio medicalmente assistito entro 10 giorni dalla richiesta .

Entro 7 giorni, invece, l'Azienda Sanitaria Locale assicura il supporto tecnico farmacologico e sanitario per l'assunzione del farmaco.