In televisione si sente spesso dire che l’imputato ha scelto di sottoporsi a giudizio abbreviato. Che cosa si intende?
Come
in parte viene suggerito dalla stessa denominazione, il giudizio abbreviato è
un rito speciale, rientrante nella categoria di quelli premiali, che permette
una sensibile concentrazione del processo penale.
In altri termini, si "salta" la fase della udienza preliminare (in cui il giudice dovrebbe solamente limitarsi a valutare la sostenibilità dell'accusa in giudizio) e si avvia direttamente il dibattimento.
Oltre
alla elisione della fase della udienza preliminare, la concentrazione si
sostanzia anche nel fatto che l'imputato, optando per il giudizio abbreviato,
acconsente ad essere giudicato sulla base degli atti contenuti nel fascicolo
del Pubblico Ministero.
L'imputato verrà, quindi, giudicato sulla base degli atti di indagine, fattasi eccezione per quelli gravemente viziati.
L'avviamento
del rito speciale è subordinato alla sola richiesta espressa dell'imputato, il
quale ottiene una diminuzione della pena per un valore pari a un terzo come
contraltare della forte concentrazione del procedimento.
La presenza di questo beneficio a favore dell'imputato permette di considerare il rito abbreviato come premiale.
Esiste
anche un'ulteriore forma di rito abbreviato, cosiddetto condizionato, nel quale
l'imputato condiziona la propria richiesta di essere giudicato secondo le forme
del rito abbreviato alla ammissione e svolgimento di specifici mezzi di prova.
Anche
in questo caso si applica la diminuzione del rito, ma il giudice può non
accogliere la richiesta se l'integrazione probatoria risulta non necessaria o
contrastante con le esigenze di celerità del procedimento.
Dott. Marco Misiti