Cosa si intende per riabilitazione?

03.12.2024

La riabilitazione, disciplinata dagli artt.178-181 del codice penale, è una causa di estinzione delle pene accessorie (es. interdizione dai pubblici uffici, interdizione legale, incapacità di contrattare con la pubblica amministrazione, estinzione del rapporto di impiego o di lavoro, decadenza o sospensione dall'esercizio della potestà genitoriale) e degli effetti penali della condanna.

Si tratta di un istituto di diritto sostanziale caratterizzato da una funzione premiale e promozionale, in quanto collegato all'avvenuta espiazione della pena principale e al pieno reinserimento sociale del condannato.

Dunque, l'interessato, attraverso questo strumento, ottiene la reintegrazione della capacità giuridica menomata dalla sentenza penale, nonché alcune facoltà perse in conseguenza della condanna.

L'art.179 comma 1c.p. prevede espressamente che può essere concessa: · quando siano decorsi almeno tre anni dal giorno in cui la pena principale sia stata eseguita o si è in altro modo estinta, e il condannato abbia fornito prove concrete della sua buona condotta (si pensi, ad esempio, a certificati di partecipazione a programmi di riabilitazione, testimonianze di membri della comunità e altri documenti che attestino il loro impegno). · quando siano decorsi almeno otto anni se si tratta di recidivi; dieci anni se si tratta di delinquenti abituali, professionali o per tendenza e decorre dal giorno in cui sia stato revocato l'ordine di assegnazione ad una colonia agricola o ad una casa di lavoro. In caso di sospensione condizionale della pena ai sensi dell'articolo 163, primo, secondo e terzo comma, il termine di cui al primo comma decorre dallo stesso momento dal quale decorre il termine di sospensione della pena. In quali casi non può essere concessa?

Quando il condannato sia stato sottoposto a misura di sicurezza, salvo che il provvedimento sia stato revocato, e con l'esclusione delle sole misure di sicurezza della confisca e dell'espulsione dello straniero.; · Se il condannato non ha adempiuto alle obbligazioni civili derivanti dal reato, a meno che non dimostri di trovarsi nella impossibilità di adempierle. 

 Ai sensi dell'art.180 c.p., la riabilitazione è revocata di diritto se il riabilitato commette entro sette anni un delitto non colposo per il quale sia inflitta la pena della reclusione non inferiore a due anni, o un'altra pena più grave.

L'art.683 c.p.p. disciplina il procedimento per ottenere la riabilitazione.

Il condannato, personalmente o per mezzo del difensore, può presentare la domanda al Tribunale di Sorveglianza fornendo tutta la documentazione e quanto altro necessario a dimostrare la sussistenza delle condizioni per ottenere la riabilitazione.

Nel caso in cui il Tribunale non accolga la richiesta per mancanza del requisito della buona condotta, l'interessato può riproporla solo dopo due anni dal giorno in cui è divenuto irrevocabile il provvedimento di rigetto.

Dott.ssa Francesca Saveria Sofia